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Cosa sappiamo finora della variante Omicron

Non ci sono ancora evidenze che l'infezione con Omicron causi una malattia più grave rispetto alle altre varianti.

I dati preliminari suggeriscono che ci sia un tasso maggiore di ricoveri in Sud Africa,

ma questo potrebbe essere dovuto all'aumento complessivo delle persone infette piuttosto che alla specifica infezione con Omicron.

Al momento non ci sono informazioni che suggeriscano che i sintomi specifici associati a questa variante siano diversi da quelli dovuti alle altre.

Ad ogni latitudine, la posizione della scienza al momento è simile: bisogna attendere almeno un paio di settimane, se non di più, per avere un primo quadro delineato.

Per ora embra che la variante Omicron non abbia provocato sintomi particolarmente gravi.

 

Anche contro la nuova variante Omicron, le strategie per ridurre la diffusione del virus, oltre alla vaccinazione, rimangono le stesse:

  • mantenere una distanza di almeno un metro dagli altri,
  • indossare la mascherina con particolare attenzione specie negli ambienti chiusi o affollati,
  • tossire o starnutire nel gomito o in un fazzoletto,
  • frequente igiene delle mani,
  • garantire una adeguata ventilazione degli ambienti chiusi.

 

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